#metti una x mas
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Metti una x mas in testa al capitano e una al generale, si, ma tombale.
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VANNACCI STORY
"L'8 Giugno, metti una "decima" sul simbolo e scrivi Vannacci o Generale".
-Ma perche' la "decima" e non la X?
-"Perche' la X non esiste nell'alfabeto italiano"
Mumble mumble... Sdeng..Arghhhh..
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Ho installato instagram il tempo di disintallarlo di nuovo ché ho visto la storia di un tizio rebloggata da un’influencer il quale affermava che questa “lotta” nei confronti dei singoli privilegiati è inutile perché il problema è il sistema e che non siamo francescani né santi, ma vogliamo solo equità. Mi sembra abbastanza lapalissiano che non trucido l’influencer di turno o il riccone perché in quanto tali sono detestabili in quanto privilegiati - e che se me la prendo col riccone è solo perché il suddetto sfrutta in modo discutibile la propria posizione, e che il sistema è fatto di individui, e che anche gli individui privilegiati possono scegliere di compiere scelte “etiche” e meno impattanti, e che se se hai i milioni e prendi il jet privato ogni cinque minuti certo che me la prendo con te perché puoi essere ricco e meno coglione, e che se raggiungi una posizione x lavorativa perché c���era tuo padre a intercedere per te senza che tu abbia effettivi meriti sei parte del problema e che se metti in piazza un tenore di vita di un certo tipo quando mezza Italia fa la fame magari non sarà colpa tua ma certo non brilli di intelligenza e un poco dissociato lo sei.
Ma niente, non ce la si fa, la responsabilità è sempre e solo del poveraccio invidioso che non arriva a fine mese.
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dissonanza cognitiva
io: si va beh mamma ma adesso non mi pare il caso di fare un lutto nazionale per il berlusca
mia mamma: era un grandissimo imprenditore, amava tutti i suoi dipendenti, il fidanzato di X quella che mi faceva le unghie lavorava per lui e diceva che stringeva la mano a tutti e li conosceva tutti per nome. anche quelli che lavoravano dietro le quinte come costumisti e sarti. era un grande uomo buono
io: ma scusa questo conosceva per nome tutti i suoi dipendenti e non era a conoscenza di chi gli entrava in casa, soprattutto se minorenni?
mia mamma: AH PERCHE' TU ADESSO TI METTI A CHIEDERE LA CARTA DI IDENTITA' A TUTTI QUELLI CHE PORTANO I TUOI AMICI EH
io: ma onestamente siamo quasi 30enni nessuno dei miei amici -
mia mamma: SEI PROPRIO UNA POVERA COMUNISTA GUARDA
io: ma mamma io e i miei amici all'alba dei 30 anni non conosciamo ragazzini di 18 e 17 anni e in ogni caso non entrerebbero in casa mia, cioè, [mia cugina di 17 anni] te la guardi in faccia e la scambieresti per una 20enne? anche no dai. perchè noi che abbiamo 30 anni non usciamo neanche con i 18enni figurati i minorenni ma uno di 70 anni se li portava in casa o si portava in casa amici che poi portavano i ragazzini?
mia mamma: SMETTILA CHE QUELLE GLI SI LANCIAVANO ADDOSSO. NON ASPETTAVANO ALTRO
io: ma come fai a vedere il problema nella 17enne che non sa neanche da che parte è girata ma che vuole sfondare e fare i soldi in qualche modo e non vedere i problema nel maiale 70enne che se la vuole scopare
mia mamma: ADDOSSO GLI SI BUTTAVANO. IL PROBLEMA SONO I GENITORI
io: ho capito concordo ma anche il maiale che se le scopa o se le vuole scopare è il problema
mia mamma: HA FATTO TANTO BENE A QUESTO PAESE
io: okidoki mamma vado al lavoro tvb ciao
#berlusconi#niente non si parla con i berlusconiani </3#sarà pure peggio mio papà che lui era pure tesserato per forza italia lmaooo#italian tag
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2:37 a.m.
oggi com'è andata? cerco di ignorarlo ma c'è sempre qualcosa che sembra detto apposta per dire la cosa offensiva.
oggi facciamo i nomi direttamente.
Eleonora sta in turno con me e non mi parla, di nuovo, va bene come vuoi, non le chiamo ordini dalla cassa perché sta in fondo al bancone a fare altro, viene e mi dice "puoi chiamarmi gli ordini, non ti sbrano, ti ho spiegato le cose con "amore, cucciola, patata" (non ricordo esattamente i nomignoli detti) poi mi sono rotta il cazzo" io non rispondo e penso "si ma non ho capito cosa ti ho fatto per cui devi avercela con me da dopo due settimane da che lavoro qui, è un mese che vai avanti a trattarmi così, dimmi cosa ti ho fatto piuttosto, no??
anyway, cliente mi chiede un gelato e la scena si riassume in:
signora X: "scusa questo che gusto è?" non c'è il coso col nome
io: "bella domanda, aspetti che chiedo" signora ride
vado verso il laboratorio e il colore del gelato sotto quella luce da giallo diventa verde acido(che è un verde che tende al giallo ma ok) e chiedo alla titolare: "Carolina scusami quel gusto verde tipo davanti al mango, cos'è?"
Carolina: "è giallo, non verde, sei daltonica. è frutto della passione"
io: "vabè, grazie"
ora, a parte che sei daltonica usato con tono offensivo punto primo anche meno, punto secondo stai davvero cercando di offendermi?? con un sei daltonica?? okay
ma soprattutto, SE FAI I GUSTI E NON METTI IL CARTELLINO PUTTANA VACCA DIMMI CHE GUSTO È E SOPRATTUTTO DIMMI DI CHE CAZZO CHE CAZZO DI COLORE INDEFINITO HAI FATTO QUEL GELATO CHE A SECONDA DELLA LUCE È GIALLO O VERDE, CHE CAZZO.
poi primo pomeriggio attaccano due in turno e una mi chiede "ma chi ha fatto i gelati sta mattina?" e io "in che senso?" perché non capisco il senso della domanda, oggettivamente e dopo un po' manda lì l'altra che è entrata in turno e le dice vari gusti e questa fa facce strane
ASCOLTA AMORE, SE MI CHIEDONO LE VASCHETTE IO COSA FACCIO, GLI TIRO FUORI IL GELATO E POI SISTEMO PERFETTO IL GELATO NELLA NOSTRA VASCHETTA DI METALLO COSÌ SEMBRA APPENA MESSO??? NO PERCHÉ MI MANCAVA QUESTA
quella di Yamamay oggi tarda che prima mi fa che cercano, le lascio il CV e mi dice che non sta cercando, zia è italiano, sappiti esprimere.
in compenso Eleonora che sparla di me con i clienti e con altri che lavorano dentro al centro commerciale mentre sono in turno con lei/appena ha staccato e sta davanti al bancone e con nonchalance parla e casualmente le persone non guardano lei ma me, non per essere cattiva ma a me non dici qual è il problema ma a questi si? quanti anni hai, 12??
oggi com'è andata? 15:35 ho staccato, ho preso una granita alla menta e sono andata a casa solo aver lasciato il CV da Yamamay.
oggi com'è andata? Noah Lyles ha corso la finale dei 200m con il COVID e ha vinto un bronzo olimpico, se ce l'ha fatta lui, posso farcela(spirito guida Noah Lyles)
oggi com'è andata? Gianmarco Tamberi ha avuto coliche per 10 giorni? persino ore prima della finale, è finito in ospedale ed è stato dimesso per tempo, se ce l'ha fatta lui, posso farcela
oggi com'è andata? sono stanca ma non ho sonno, altro che la mia amica con la melatonina.
#pensieri#me#checolorehaunanimabruciata#artists on tumblr#tumblr girl#pensieri notturni#2:37 am#lavoro#mi lamento ma a fine mese non mi rinnovano#quindi mi lamento per niente probabilmente#well anyway#sfogo#monologo#hurt#pain
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TEASING | peter parker x lettrice
trama: peter parker è il tuo migliore amico, ti sta tenendo nascosti piacevoli segreti ma li stai per scoprire tutti questa notte
pairing: peter parker x lettrice (mi riferisco a tasm ma può essere qualsiasi pp se lo desideri)
avvertenze: smut esplicito, sesso non protetto
word count: 2,7k
masterlist | wattpad
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Questa sera fa particolarmente fresco a New York City, il tempo perfetto per un tè, una copertina e un film in streaming. Ma c’è una cosa che ti sta distraendo dalle immagini cruente di Alien, ovvero il disordine. Non riesci proprio a sopportare che la scrivania abbia ancora lo scompiglio dello studio del pomeriggio. Metti in pausa il film e ti alzi. Chiudi e raccogli i libri su cui hai passato ore e ore a memorizzarne le pagine e li riponi al loro posto, nella libreria. Le biro e gli evidenziatori nel portapenne e stavi per tornare a letto quando ti accorgi che una delle cornici appese al muro è storta. Appena noti che la foto in questione è quella del tuo diploma, inevitabilmente un sorriso scappa dalle tue labbra.
Sei felice, spensierata, emozionata e a condividere quel momento importantissimo per voi con le toghe blu è Peter Parker, il tuo migliore amico e spalla su cui puoi sempre contare. Peter Parker… Sei innamorata di lui dal momento in cui i vostri sguardi si sono incrociati per la prima volta a scuola. Lui un po’ goffo, imbranato, se ne andava in giro con lo skateboard e in un modo o nell’altro faceva sempre cadere qualcosa. Ma è questo che ti piace di lui. La sua spontaneità, il suo essere vero.
All’improvviso, un rumore alla finestra. Ti giri di scatto per vedere che un’ombra si sta muovendo da dietro le tende. Hai paura, tanta paura. Il tuo cuore inizia a battere fortissimo, ma pensi che è meglio avere il sangue freddo per qualsiasi evenienza. Cerchi l’oggetto più pesante che ti possa capitare sottomano e trovi una candela. Una candela?!
Ti avvicini lentamente alla finestra e con una mano sposti la tenda. Sei pronta a scaraventare quella profumatissima candela in testa all’intruso quando… ”Spider-Man?!” Esclami.
Cosa ci fa il più famoso e amato supereroe di New York sul tuo davanzale? Sei confusa, ma eccitata. Il mondo si ferma e il tuo cuore continua a battere veloce, non più per la paura ma per l’emozione.
”Calmati, calmati, per favore!” Il ragazzo con il costume ti fa segno di rimanere in silenzio, non vuole che qualcuno ti senti. Entra completamente nella tua stanza e tu lasci cadere la candela. Spider-Man posa una mano sulla tua bocca e l’altra dietro la nuca. Il tuo respiro si regolarizza. Quel tocco ti dà conforto. Rimanete in quella posizione per alcuni secondi, l’uomo ragno sta aspettando che ti sia rilassata completamente e tu ne approfitti per ammirarlo. Non ti è mai capitato di ritrovartelo così vicino. La sua tuta ha dei piccoli strappi qua e là ed è macchiata probabilmente di sangue. Il scintillio degli occhi di plastica della maschera non ti permette di vedere i suoi sotto di essa, riesci solamente a specchiartici.
”Non volevo irromperti in casa, ma non sapevo dove andare.”
Spider-Man ti lascia andare e ti allontani di un passo. ”Perché qui?” Domandi, con aria perplessa. Lui sembra perfettamente a suo agio in questa stanza, tanto da recarsi nel tuo bagno privato, aprire il secondo cassetto del lavandino e prendere il tuo kit del pronto soccorso. Ti stai chiedendo come faccia a sapere dove tieni quella roba.
Spider-Man ti passa la scatola e tu la prendi, ma il tuo sguardo è ancora più confuso di un attimo fa.
”Prometti di non agitarti.” L’uomo ragno mette in avanti le mani come se fossi una belva da domare. Lentamente, si toglie la maschera. In quella frazione di secondo pensi che sia meglio non guardarlo, per proteggere la sua identità segreta, ma lui sta compiendo quel gesto per infrangere questa etica.
”Peter?!” I tuoi occhi si spalancano. ”Cosa- Ma quindi- TU?!” Farfugli qualcosa ma hai un uragano di emozioni dentro lo stomaco e non riesci a formare una frase di senso compiuto.
Ecco perché conosceva dove tieni i medicinali. Qui c’è già stato.
Spide… o meglio, Peter Parker si accascia sul divanetto davanti alla finestra e ti rivolge il suo solito caldo e amichevole sorriso che in un certo senso riesce a far sciogliere quella tempesta che hai dentro.
Lo guardi meglio e noti che perde sangue dal naso e da un taglietto sul labbro. ”Ma tu sei ferito.” In mano hai ancora il kit del pronto soccorso quindi ti accomodi di fianco a lui sul divano verde e prendi gli oggetti necessari per pulirlo e disinfettarlo.
”Dovresti vedere quegli altri.” Ridacchia il ragazzo con il costume rosso e blu. ”Cinque ragazzi se la stavano prendendo con un povero fattorino. Ho fatto vedere loro le buone maniere ma mi hanno rincorso e non potevo scappare all’infinito quindi… Eccomi qui. Tranquilla, non mi hanno visto entrare. Per fortuna abiti all’ultimo pia- Ah! Piano!” Un urletto stridulo esce dalla sua bocca quando il batuffolo impregnato di disinfettante tocca la ferita che ha sul labbro.
”Hai lottato contro una lucertola gigante e ti lamenti di questo micro taglietto?” La cosa ti fa inevitabilmente ridere.
”Guarisco in fretta, ma brucia lo stesso.” Peter fa cadere la testa sullo schienale del divano e ti guarda mentre lo curi. Le sue iridi marroni sono stracolme di dolcezza e passano dai tuoi occhi alle tue labbra, bagnate dalla punta della lingua che fai uscire ogni volta che ti concentri.
”Lo sospettavo, comunque.” Sospiri. Conosci troppo bene Peter e hai capito che ti stava nascondendo qualcosa. Quelle fughe in piena notte e quei giorni passati a non sentirvi erano troppo loschi. Vederlo con quella tuta, ti fa salire un brivido freddo lungo la schiena che improvvisamente si trasforma in una calda e piacevole sensazione nello stomaco. Ti piace, tantissimo.
”Non mi dire.” Ti stuzzica ironicamente Peter per poi tornare serio per un attimo. ”Mi fido di te. Ciecamente. Ecco perché sono qui, sei l’unica su cui posso contare.”
Appena finisci di pulirgli il viso, butti per terra i batuffoli di cotone usati e metti da parte il kit. Stai per alzarti quando Peter ti afferra un polso con delicatezza. ”Torna qui.” Dice, tirandoti verso di lui. Sei nuovamente seduta, ma il tuo amico non ha intenzione di lasciarti. Tu non riesci a opporre resistenza, quindi ti lasci cullare dalle sue mani quando una di queste si appoggia sulla tua guancia accaldata.
”Sono contenta che ti sia aperto con me. Significa tanto.” Ringrazi Peter per aver confidato con te il suo più grande segreto, nonostante i rischi che corre.
I vostri visi sono incredibilmente vicini. Peter riesce a percepire il tuo battito accelerato con il suo senso sviluppato da supereroe. A cosa fare adesso ci sta pensando da una vita intera. Con il pollice ti accarezza lo zigomo e la mano scende verso la nuca e ti avvicina ancora di più. I vostri nasi si stanno sfiorando. Rimanete così, con le labbra che quasi si toccano ma ancora non si incontrano. I vostri respiri si uniscono.
”Peter…” Sussurri. Quella lontananza ti sta torturando. Perché non si decide a baciarti? La verità è che anche lui sta fremendo, ma vuole capire se sta facendo la cosa giusta.
”Sì?” Sussurra a sua volta.
”Non farmelo dire.” Sorridi ma stai tremando.
Peter ti guarda negli occhi, che nel frattempo sono diventati lucidi di desiderio e con la debole luce dei lampioni che viene da fuori si nota più facilmente. ”Voglio sentirtelo dire.”
Potresti morire di infarto. ”Baciami, ora.”
Le vostre labbra finalmente si incontrano in quello che sembra essere uno spettacolo di fuochi d’artificio. Peter è così delicato ma anche così passionale, questo bacio sta riempiendo la stanza con rumori bagnati e ansimi pesanti. La sua mano scivola verso la tua clavicola, scoprendola dalla sottile spallina della canottiera bianca che indossi come pigiama. Peter ama come il tuo corpo reagisce al suo contatto e sorride nel bacio quando sente i brividi salirti lungo la schiena.
Le vostre forme si fanno più vicine. L’uomo ragno prende di nuovo il controllo della situazione e ti fa sdraiare, la sua figura esile in mezzo alle tue gambe. Con un braccio regge il suo peso appoggiato di fianco alla tua testa, l’altro lo usa per abbracciarti la vita. Sussulti quando senti una dura presenza affermarsi attraverso il suo attillato costume di spandex e sbattere contro la tua intimità.
Le tue mani si trasferiscono dallo stringere i suoi capelli castani e arruffati a cercare la zip nascosta dietro la tuta. La trovi e la tiri giù, lo aiuti a togliersela e quando si allontana per riuscire meglio nel vostro intento, ”Tienila.” Mormori, così Peter l’abbassa il necessario per mostrare il suo torace liscio e i suoi addominali. Sul fianco destro noti che ha un grosso ematoma probabilmente derivante dalla scazzottata di prima.
Ti sollevi per toglierti la canottiera che in quel momento vi sembra un grande ostacolo. Non porti il reggiseno, per questo i tuoi capezzoli si irrigidiscono per l’improvvisa aria fresca. Peter si china per lasciarti dei baci umidi sul collo, sulle spalle, infine sul tuo seno. Inarchi la schiena per cercare più contatto con l’altra persona. Lui lo prende come indizio e con una mossa veloce fa scivolare i tuoi pantaloni larghi felpati lungo le gambe, fino a toglierli completamente e lasciare scoperto il tuo intimo per niente sexy e soprattutto con disegnati sopra dei cuoricini. Ma è Peter Parker, hai condiviso il liceo con lui, tanti pianti e tante risate, e non ti vergogni affatto di quelle mutandine.
Il percorso di baci di Peter continua fino ad arrivare al tuo ombelico, poi si allontana. Ti sta guardando negli occhi con il respiro pesante, studia ogni particolare del tuo volto, te lo accarezza, con il pollice traccia il contorno delle tue labbra. Le dita dell’altra mano stanno sfiorando i tuoi fianchi e il ventre. L’indice e il medio si fanno strada verso il tessuto di quelle ridicole mutandine e da sopra di esso inizia ad accarezzare il tuo sesso, o meglio, a stuzzicarti, perché quel tocco è talmente leggero da essere a malapena percepito, come uno straziante solletico, una tortura, perché ne vuoi di più e non te ne dà, ma è questo che ti fa eccitare. Questa delicatissima e lentissima carezza, insieme al suo sguardo che punge su di te.
Il tuo corpo si sta contorcendo sotto di lui e questo fa impazzire Peter. Decide che questa sofferenza è troppa anche per lui, per cui, finalmente, ti spoglia delle mutandine e riposiziona le dita nell’esatto punto di prima, ma questa volta con più decisione e maggiore pressione. ”Sei eccitata, lo sento.” Dice Peter riferendosi al fatto che lì sotto sei talmente bagnata e calda da far quasi squagliare la stoffa del divano. Annuisci e ti lecchi le labbra. ”Allora dimmelo. Dimmi quanto mi vuoi.”
”Ti prego Peter, ne voglio di più.” Ansimi e lui ti risponde con l’indice che si inserisce completamente dentro la tua apertura, seguito poi anche dal medio. Le dita dell’uomo ragno si stanno muovendo su e giù contro le tue pareti e inizi a gemere oscenamente. Il ragazzo si china nuovamente per cercare le tue labbra e ti bacia appassionatamente, strozzando i tuoi gemiti. Gli stai stringendo, quasi tirando, i capelli. Sei vicina all’orgasmo. Peter continua, più veloce, inoltre friziona con il palmo contro il tuo clitoride pulsante di eccitamento. Ci sei quasi. Lui lo sa. Si stacca dal bacio per leccarti il collo e le clavicole e il suo respiro caldo contro la tua pelle esposta ti fa provare sensazioni uniche. Raggiungi l’apice del piacere e Peter lo capisce dal tuo grido - soffocato per non svegliare i coinquilini - di piacere e per le gambe che stringono il suo corpo esile ma muscoloso.
Spider-Man ti solleva per i fianchi con neanche un minimo di difficoltà, infondo ha la super forza, e ti porta su di lui. Siete entrambi seduti, lui appoggiato allo schienale del divano e tu sopra le sue gambe. Hai le guance e il naso rosso, per non parlare delle labbra, sembra che ti sia messa il rossetto talmente sono gonfie e scarlatte. I tuoi capelli sono un disordine totale. Questo è l’aspetto dell’orgasmo.
”Tu non sai che effetto mi stai facendo. Ho aspettato troppo a lungo.” Ti sussurra sulla bocca, finendo la frase poi con un bacio. Le tue braccia sono ancorate dietro il suo collo e le sue girovagano sulla tua schiena.
È il tuo turno di stuzzicare quel carnefice che ti ha fatto contorcere dal piacere, ma non riesci, devi averlo subito tutto per te. Accarezzi i suoi pettorali nudi e con qualche vecchia cicatrice e le tue mani si perdono sotto la parte inferiore della tuta rossa e blu che, grazie alle tue istruzioni, ha ancora addosso. La sua erezione reagisce pulsando con il tuo contatto. La prendi in mano e la liberi dalla tuta attillata. Ti aiuti con le gambe per muoverti contro di essa, sfregando i due sessi insieme. Peter fa cadere la mandibola e si lascia scappare un piccolo gemito. Rallenti dal strusciarti sulla sua presenza sudato fino a fermarti. Lui afferra il suo pene e lo indirizza dentro di te, lentamente. Il piccolo gemito si trasforma in un profondo sospiro e la stessa cosa vale per te. La sua grande presenza al tuo interno ti fa strizzare gli occhi e aprire la bocca.
Il rumore della pelle delle tue cosce che sbatte contro le sue coperte dal costume di spandex si confonde con quello dei versi di piacere che riecheggiano nella stanza. Appoggi entrambe le mani sulle sue spalle toniche per aiutarti con i saltelli quando Peter ti afferra per i fianchi, ti solleva leggermente ed inizia lui a spingersi verso di te. Sa perfettamente quello che deve fare e questa cosa piace sia a te che a lui. Il comando.
”Guardami.” Geme Peter e ti prende il collo con una mano, le dita ti stanno stringendo le guance, obbligandoti ad aprire di più la bocca. Rispondi al suo incoraggiamento e con un’espressione di piena goduria obbedisci. ”Brava, piccola.”
”Continua così. Ancora.” Mormori. Ti è molto difficile parlare in questo momento. Sei nel pieno del tuo secondo orgasmo e ci è vicinissimo anche Peter. Quei movimenti stanno facendo rimbalzare il tuo seno a qualche centimetro dalla sua faccia, il tuo culo trema quando colpisce le sue cosce. Peter sta memorizzando tutti questi particolari, come le tue sopracciglia corrugate che creano delle piccole rughe sulla fronte, gli occhi socchiusi che lo ammirano con desiderio.
”Voglio sentire. Tutto quanto. Voglio che- voglio che tu venga dentro di me.”
Peter cambia velocemente posizione, senza mai fermarsi dallo scoparti, e ti ribalta. La tua schiena è a contatto con il divano e la sua mano ancora aggrappata al suo viso. Gli stringi il braccio con le mani. Peter porta l’altra mano sul tuo gluteo sinistro e ti piega la gamba in modo che il ginocchio sia vicino al tuo corpo per sprofondare dentro di te e farti provare più piacere. Ti agguanta il culo e lo strizza talmente forte che ti lascia il segno.
”Sì, ti prego.” Lo stai implorando. Il modo in cui lo supplichi, non solo a parole ma anche con l’espressione, fa girare la testa a Peter, che non resiste un secondo di più, e con un ultima e forte spinta viene copiosamente dentro di te.
Appoggia la sua fronte contro la tua e ci lascia un leggero bacio, aspetta che i vostri respiri si regolarizzino per far uscire il suo pene arrossato da te, lasciandosi dietro una scia di liquido seminale che ti sporca il divano. Si rimette seduto e tu lo segui, la tua testa sulla sua spalla. Peter ti afferra una guancia e ti obbliga a guardarlo, poi unisce nuovamente le vostre labbra in un bacio, questa volta più dolce, più stanco.
Quando entrambi i vostri cuori ricominciano a battere normalmente, Peter si riveste della tuta da Spider-Man e tu fai lo stesso ma solo con i pantaloni felpati, lasciando libero il tuo seno.
Dal pavimento prendi la maschera che aveva lasciato qualche momento fa, la guardi, poi la indossi. ”Come mi sta?” Chiedi, facendo qualche ironica mossa da supereroe. ”Ciao! Sono il tuo amichevole Spider-Man di quartiere, come posso aiutarti oggi?” Ridacchi e fai ridere anche Peter dalla tenerezza.
Lui ti osserva, ti studia, una visione quasi eterea, hai addosso la sua maschera ma la parte sopra del tuo corpo è ancora nuda. Sei splendida.
”Dove si comprano i costumi da supereroe?” Domandi sorridendo, Peter non può vederlo attraverso la maschera ma lo percepisce.
”L’ho fatto io.” Si vanta il ragazzo.
”Davvero? Come?”
Peter si avvicina al tuo viso coperto e solleva la maschera quel tanto che serve per scoprirti le labbra. ”Stai zitta.” Sussurra prima di baciarti di nuovo.
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🇮🇹┆Cuddles w the Sanses (Pt.1)
▹ 𝐜𝐡𝐚𝐫𝐚𝐜𝐭𝐞𝐫𝐬: Horror, Dust, Fell.
▹ 𝐡𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐭: x_nzlian on Instagram & X
▹ 𝐬𝐭𝐲𝐥𝐞: headcanon
Horror:
Horror adora abbracciarti. Un sacco. E non si vergogna a farlo o dimostrarti affetto neanche fuori, in pubblico. Abbracci da dietro, davanti... in qualsiasi modo va bene, basta che ti stia vicino.
Si trattiene soltanto quando siete insieme ai suoi amici o ad altri Sanses, più che altro per non sentire lamentele da parte loro.
Gli piace anche sollevarti e tenerti in braccio mentre ti abbraccia, e lo fa sempre con grande facilità. A volte lo fa semplicemente perché gli piace farti vedere quanto è forte.
I primi tempi con te arrossiva sempre quando gli tenevi la mano, lo abbracciavi o semplicemente gli davi un bacio sulla guancia. Con il passare del tempo poi si è abituato e non arrossisce più così spesso, si limita a sorridere, al settimo cielo.
C'è ancora una cosa però che continua a farlo arrossire nonostante il passare del tempo e cioè quando gli fai complimenti. Si scioglie ogni volta che gli dici che è carino, che ha fatto un buon lavoro o che sei fiera di lui e non sa più come reagire.
Sempre nei primi tempi ti ha chiesto più volte se volessi provare ad assaggiare la carne umana e una volta ti ha perfino portato uno dei suoi migliori piatti del genere, un po' come i gatti ti portano piccoli animali morti. Tuttavia quando ha capito che tu non eri come lui e non avevi i suoi gusti ci ha rinunciato, un po' a malincuore.
Big spoon. Almeno il più delle volte, anche se non gli dispiace lasciarsi stringere da te, anzi.
Horror adora anche giocare con la tua carne. Spesso ti pizzica dolcemente la pancia o i fianchi, ti dà un sacco di morsetti affettuosi ovunque, specialmente sulle guance quando metti il broncio o sei arrabbiata.
In queste occasioni sta sempre attento a dosare e controllare bene la sua forza per non rischiare di farti davvero male, e lo percepisci che ci sta facendo attenzione.
Quando non è sicuro di aver esagerato o no è sempre il primo a chiedertelo, con sguardo preoccupato. E quando ti fa male per sbaglio, anche se poco, preparati ad essere riempita di bacini nel punto dove ti ha fatto male.
Horror si assicurerà sempre che tu abbia mangiato abbastanza. Potrebbe sembrare anche una classica nonna per certe sue accortezze, ma è solo perché ci tiene molto a te e alla tua salute. In più cucina sempre per te e ama farlo anche se non è proprio il suo campo cucinare cibo normale... ma si impegna sempre per fare del suo meglio. Con lui avrai sempre la pancia piena.
Quando dormite insieme Horror tende spesso a stringere leggermente una tua coscia e portare la tua gamba sopra il suo bacino. Poi la accarezza finché non si addormenta.
Dust:
Dust è... complicato. Per mille motivi, tra cui anche la dimostrazione di affetto. Perché prova sempre molte più cose di quante ne dimostra.
Non è il tipo da dare molto contatto fisico in generale, figuriamoci in pubblico o con gli altri Sanses. È già tanto se ti sta vicino, mani in tasca e cappuccio abbassato come sempre.
Non ti allontana in malo modo quando lo abbracci o gli prendi una mano? Beh, congratulazioni, vuol dire che sei una delle pochissime persone a cui tiene molto!
Con gli altri sembra quasi che tu non esista per lui. Scordati che ti dica o faccia cose carine in compagnia di altri. Anche perché non è proprio il tipo.
Tuttavia ti osserva. Molto spesso. E osserva anche i dintorni. Lo fa perché segretamente gli piace guardarti quando stai vicino a lui e per tenere d'occhio eventuali minacce. Già, anche se non sembra è molto protettivo nei tuoi confronti. Però non si farà mai beccare ad osservarti.
Proprio per questo suo osservarti sa vedere benissimo un cambiamento nel tuo umore, anche quando cerchi di nasconderlo. Per esempio, a volte nota che ti rattrista un po' il suo essere particolarmente distaccato. In quei momenti capisce che forse è il momento di mettere da parte il suo orgoglio, almeno un po', e aspetterà che rimarrete da soli oppure ti raggiungerà in camera.
Non ti dirà niente di che, Dust è sempre di poche parole, si limiterà a sedersi vicino a te. Ti prenderà la mano, la accarezzerà e lì capirai che ti puoi sciogliere un po' di più con lui. Lascerà che tu appoggi la testa su una sua spalla o che lo abbracci perché sa che ne hai bisogno.
Ma i suoi momenti più dolci e premurosi nei tuoi confronti avvengono sempre quando tu non puoi vederli. Non è raro infatti che mentre gli dormi vicino lui ti stringa, ti accarezzi i capelli o ti dia qualche bacio sulla fronte. Anche perché adora darti piccoli baci sulla testa. In questi momenti si preoccuperà anche di coprirti, rimboccarti le coperte o semplicemente spostarti delicatamente i capelli dal viso.
Little spoon il più delle volte. Non lo ammetterà mai ma gli piace il tuo affetto, i tuoi abbracci o le tue carezze.
Rotea sempre gli occhi, distoglie lo sguardo o si abbassa un po' di più il cappuccio quando lo tocchi in compagnia di altri. Sembra sempre piuttosto infastidito dalle tue azioni ma in realtà sotto sotto spera che tu non smetta mai di comportarti in quel modo con lui, anche per questo non ti scosta bruscamente. Qualche volta puoi anche vederlo sorridere sotto il cappuccio.
Fell:
Ammettiamolo, Fell è un po' uno tsundere, sai che devi guardare più a quello che fa rispetto a quello che dice.
Non è molto bravo a parole, spesso ti prende in giro affettuosamente semplicemente perché dire quello che prova lo reputa stupido o è troppo difficile per lui.
Adora spendere del tempo rilassante con te, niente di troppo movimentato, come per esempio guardare un film insieme o fare una passeggiata in posti calmi e silenziosi.
Gli piace tenerti per mano e accarezzarti il dorso o le braccia. Il suo tocco è inaspettatamente delicato.
Se state camminando insieme Fell è quel tipo di persona che ti fa cenno di prendergli la mano per non farti rimanere indietro, senza guardarti.
Fell adora i grattini, specialmente dietro la testa o sul collo. È l'unica cosa che lo fa sciogliere completamente e nessuno lo sa a parte te. E guai a te se ne fai parola con qualcuno!
Arrossisce e si imbarazza sempre molto quando gli fai i grattini ma non ti dirà mai di smettere. Protesterà e borbotterà qualcosa tra sé e sé ma ti lascerà fare. E, anzi, se smetterai lui ti stringerà un po' di più e ti guarderà con disappunto, senza però dire niente. Non può certo abbassarsi a chiederti di continuare...
Big spoon, anche se in realtà essere abbracciato e coccolato da te gli piace più di quanto vuole ammettere a sé stesso.
【 Navigation post┆Masterlist┆Pt.2 】
#Eri's writing#undertale#undertale au#horror sans#dust sans#fell sans#headcanon#headcanon ita#cuddles#anomaliah
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Burofobia
Credo di soffrirne.
Lo percepisco appena mi consegnano dei moduli da compilare.
Ora sono seduto, ho due moduli pieni di pagine da compilare, il panico si è impossessato di me.
Metto in dubbio tutto.
Anche se ad alcune domande bisogna rispondere facendo una semplice x nella casella appropriata.
Se ho tre caselle faccio tre X, una un po' più visibile e le altre due appena tratteggiate. In modo da poter dire "Eh ma guardi che ho barrato anche l'altra risposta sa?!". Indeciso del cacchio!
Alla domanda "dati del compilante" mi sorgono dei dubbi atavici: chi sono io? Perché esisto? E se non fossi ciò che credo di essere?
Al quesito "motivo della richiesta" ho scritto: bella domanda, me lo chiedo anche io. Ma per motivo s'intende quello musicale, motivazionale o come stato d'animo?
Alla sezione "autocertificazione" non so con quale, delle mie numerose personalità, devo compilare una dichiarazione che, ai sensi dell'art. 46 D.P.R.28 dicembre 2000 n. 445, potrebbe portarmi a una punizione come da codice penale e delle leggi speciali in materia. Sudo dalla fronte.
Trovo in ogni domanda più risposte, sembra che la Sfinge in persona abbia compilato questi maledetti moduli di richiesta.
Prendiamo per esempio "Composizione del nucleo familiare", cosa dovrei scrivere? Devo compilare la sezione ragionando col cervello o usando il cuore? E se volessi scrivere un altro nome al posto di uno dei componenti?
Metti che mi sia invaghito nelle ultime ore. Quale nome inserire?
Dicono che al cuor non si comanda, ma dicono anche che la ragione conta. Che poi, leggendo bene, non ho il suo Codice Fiscale. Come reagirà se le mandassi un messaggio chiedendoglielo? "Ciao è da un po' che ti seguo, vorrei chiederti... il tuo C.F.". Andrà a finire che mi bloccherà, dandomi del maniaco.
Arrivo alla sezione del luogo di residenza. Vorrei scrivere Avalon e non un comune della provincia bergamasca. Accidenti. Il codice di avviamento postale di Avalon chi lo conosce?
Scorrendo le pagine leggo "dichiara" ed "esprime il consenso", ma se io volessi solamente annuire un po' col capo? Senza neanche tanta convinzione? "Accetta", uh che parolone e che violenza.
La firma chiara e leggibile. O una o l'altra santo cielo. Ho una firma fatta arzigogolata e piena di curve armoniche. Mi ci sono voluti mesi di pratica per crearla. Ma se la vogliono leggibile la scrivo in stampatello, eh?!
Per sicurezza ho fatto delle scansioni ai moduli da compilare, e ne compilerò altri cambiando le risposte e le x nei riquadri, un po' come quando giocavo la schedina: una la compilavo con la ragione, una con la speranza e una ad mentulam canis.
Una volta feci tredici, giuro.
Quando consegnerò i modelli debitamente compilati li metterò in buste diverse con dei numeri.
"Buongiorno devo consegnare i moduli che ho compilato, sceglia la busta numero uno, la due o la tre?".
Vorrei vivere senza burocrazia, con modelli su cui scrivere risposte semplici a domande ancora più semplici.
Perché non fanno moduli per neurodivergenti?
"Modello da compilare:
Fa come ti pare, sarà bellissimo comunque.
Grazie."
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Una donna promettente.
(Non l'hai visto)
Non l'ho visto?!
Ma come ti permetti?!!
Tu sei il tipo che tiene un diario con tutte le persone che hai conosciuto nella tua vita da quando avevi 3 anni, accanto al nome metti una X verde (cosa buona) o una X rossa (cosa non buona) e quando uno raggiunge le 5 X rosse tu vai a casa sua e gli ammazzi il gatto, o il cane, o il pesce rosso (se non ha animali, ammazzi direttamente lui).
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Il fenomeno di turno che prova a rimorchiarti dicendo tu sei diversa, x nnt come le altre, non metti neanche tante foto oltre la faccia meno nuda e non hai onlyfans come se fosse normale!! X questo mi piaci, hai cervello
Io che pagavo l’affitto nel 2017-2018 vendendo nudes qui su Tumblr, felice di rovinare l’illusione del complessato vergine maria/puttana, onorata di poter difendere il diritto di coloro che hanno onlyfans xk sfruttano una domanda di mercato creata da pervertiti proprio come lui che sicuro è felice di consumare porno meno etico ma è gratis quindi non si lamenta: TI DEVO DIRE…..
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Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfiction e mi concentrerò su il nostro Yams!Detto ciò se sbaglio qualcosa non esitate a scrivermi e chiedetemi pure altri immagina su altri personaggi, buona lettura!
Oggi è il primo giorno del primo anno nel liceo in cui mi sono iscritta, il Karasuno.Non conosco praticamente nessuno al di fuori di n/ma che appena finita la lezione ha deciso di trascinarmi contro la mia volontà ad iscrivermi ad un corso extrascolastico.
"n/ma esattamente perché siamo qui?"
n/ma:"perché io mi sono già iscritta al club di basket e tu non puoi non fare nulla dopo scuola!"
"se la metti così..."
x:"scusate ragazze se vi interrompo, sono Kioko del 3' anno e sto cercando una mananger per il club di pallavolo quindi se non hai nulla da fare..."
"beh si perché n-"
n/ma:"ACCETTA!"
kioko:"beh perfetto allora ci si vede oggi pomeriggio in palestra."
"sai che non sono una persona sportiva vero?"
n/ma:"e tu sai che non mi interessa?Davvero devi fare qualcosa e poi non mi sembra tanto male fare da mananger."
"se lo dici tu..."
*Nel pomeriggio*
Stai andando verso la palestra quando vedi Kioko venirti incontro e salutarti
Kioko:"Hey t/n sono felice che tu sia venuta!So che è un po' presto ma vorrei presentarti alla squadra"
Entri nella palestra e vedi il caos più totale finché un ragazzo non richiama il silenzio per poi farmi presentare da kioko.Nel mentre guardo i componenti della squadra, sono tutti dei pali...ma c'è un ragazzo che ti colpisce particolarmente, è seduto sulla panchina a riposarsi ma poi si gira verso di te e i vostri aguardi si incontrano finché...
Kioko:"t/n ci sei?"
"cos-sisi ci sono scusa dicevi?"
Kioko:"loro sono Hinata e Yamaguchi"
Alzi gli occhi e vedi il ragazzo con le lentiggini che ti guarda e non puoi fare a meno che guardare i suoi bellissimi occhi e le sue favolose lentiggini...
Yama:"piacere di conoscerti t/n " dice arrossendo.
"A-anche per me è un piacere"
Dopo questo brevissimo scambio di parole i ragazzi iniziano l'allenamento e tu prepari le borraccie e gli asciugamani finché...
Angolo Autrice!!!
Sono una stronza lo so ma non sapevo come finire e credo che mi servirà una parte due.Detto questo ditemi se ho sbagliato qualcosa.
ALLA PROSSIMA PARTEEE CIAUU
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Il ritorno del Messia repubblicano
L'intervista del multimilionario detentore della piattaforma X (alle origini conosciuta come Twitter) Elon Musk ad un secondo multimilionario, questa volta candidato alla Casa Bianca, Donald Trump è stata a dir poco allucinante. I giornali l'hanno definita un confronto tra egocentrici, e personalmente mi troverei per un certo verso d'accordo, se non fosse per il fatto di aver avuto l'impressione di sentire un Elon molto impacciato (soprattutto quando si trattava di discutere di politica estera) e che quindi lasciava a Trump l'onere di condurre la conversazione a suo piacimento.
I temi trattati sono stati molteplici: si è partiti da un commento sul recente attentato nei confronti del tycoon, a temi di attualità come i conflitti russo-ucraini e israelo-palestinesi, passando alla questione del riscaldamento globale fino all'economia interna ed estera.
Trump non è di certo tipo da addolcire la pillola come ormai ben sappiamo, infatti inizia subito accusando l'attuale presidenza di aver portato l'America alle porte del baratro, di aver permesso ad assassini e criminali della peggior specie di entrare nel paese a fare solo danni, di aver impoverito i cittadini americani e di aver dato al mondo l'immagine di un America debole e facilmente raggirabile.
Qui vorrei attenzionare più nel dettaglio un punto: la retorica di questa campagna presidenziale trumpista è molto particolare, perché si sofferma non tanto sulla forza delle idee, che comunque sono molto pervasive e dal linguaggio violento e accattivante (si veda lo slogan "fight" ad esempio), quanto sulla forza fisica e sul peso carismatico. Trump richiama più volte alla necessità di far salire alla presidenza degli Stati Uniti una "persona forte" (per un attimo ha detto uomo per poi correggersi, ma ti ho sentito Donald non mi sfuggi) che sia capace di incutere timore ma anche di mantenere dei buoni rapporti con i paesi storicamente rivali. Da qui inizia ad autocelebrarsi dicendo come lui sia un buon amico di Putin, Kim Jong Un e Xi Jinping e, cosa più importante, affermando che se ci fosse stato lui alla presidenza non sarebbero scoppiate le guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Avrebbe tranquillamente risolto la questione parlandone davanti a un caffè insomma.
Biden è un vecchietto debole e prossimo alla casa di riposo accompagnato da una folle estremista, lui è un uomo amato da tutti, ma anche temuto e rispettato da tutti. Quello di cui l'America ha bisogno.
Ma la discussione sul riscaldamento globale e sul nucleare è stato a mio parere il punto più fuorviante della live: Trump dice di non parlare di "global warming" ma di "nuclear warming", perché (e qui fatico a comprendere il nesso tra le due cose) in questo momento storico abbiamo cinque paesi detentori dell'atomica che potrebbero far scoppiare la terza guerra mondiale quando vogliono, e quindi di conseguenza la questione climatica diventa un problema secondario a confronto. Ci sono cose più importarti a cui pensare, perché diavolo non gli hanno permesso di piantare le trivelle in Alaska? Pensieri di un uomo completamente distaccato dalla realtà.
Si è anche aperta una parentesi sul disastro umanitario che è stato lo sgancio dell'atomica su Hiroshima e Nagasaki: Musk dice che i danni sono stati enormi ma poi i giapponesi sono stati capaci di ricostruire e ingrandire le due città (e vorrei credere con i sussidi americani!) quasi a voler dire che è stato un beneficio per il Giappone, mentre Trump dice che è stata una misura necessaria perché i giapponesi hanno attaccato per primi e dovevano essere puniti (porto militare = città abitate da civili tra cui bambini evidentemente). Un punto di vista assolutamente non colonialista mi dicono.
Lo so che sicuramente e giustamente penserete "si ma neanche i giapponesi erano dei santi, lo stupro di Nanchino e le donne di conforto coreane dove le metti?". Su questo vi do ragione, ciò che ha commesso l'esercito imperialista giapponese è gravissimo e va condannato, ma da qui a dire che anche i civili giapponesi meritavano questa suddetta punizione è da folli. L'atomica su Hiroshima e Nagasaki è un crimine di guerra come lo è Nanchino.
Insomma, tirando le somme, ho passato due ore a sentire i deliri di onnipotenza di un uomo che considera l'insulto dell'avversario un modo corretto e soprattutto vincente di fare politica, accompagnato da commenti per la maggioranza timidi e inconcludenti di un intervistatore non abituato a questo genere di palcoscenici. Anche se devo dire che sulla questione economica Musk si è dimostrato più competente di Trump, illustrando situazioni e teorie a cui il secondo a malapena faceva un accenno perché troppo preso dal parlare di quanto fosse bello e bravo.
Una manovra mediatica sicuramente ben riuscita considerando il numero degli ascolti, problemi tecnici durati 45 minuti a parte. Non vedo l'ora di scoprire la risposta della Harris, sia alla violenta stoccata dell'avversario che all'invito di Musk alla sua seconda live.
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Per il post delle foto spinte: ma siamo tanti sulla terra pensa se qualcuno dovesse ricordarsi di una tetta con un tatuaggio, ad esempio, vista su tumblr e dire "ma tu sei quella di tumblr" io dubito che possa accadere
no ma infatti il discorso era proprio legato al "ommioddio non posso dirti di dove sono/come mi chiamo/mostrare la faccia", perché ecco metti che quella foto di blog X finisca, per quanto piccolo è il mondo, sotto gli occhi di qualcuno che la conosce quella persona nella vita di tutti i giorni, immagino il PANICO
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Totale n00b, ma la cosa delle X come funziona? 🫣
Fai una domanda negli ask, normalmente, e alla fine metti X1 oppure X🌻 (quindi con emoji) per farmi capire quale delle domande mi fai. Poi fai un'altra domanda in ask con solo X1 oppure X🌻 e io rispondo da lì ✨
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Stai legando nuovamente i tuoi squilibri a qualcuno.
Non puoi essere triste perché non ti ha guardato una storia.
Non esiste.
Pensa se ipoteticamente ti innamorassi e se ipoteticamente X non ti trattasse nel modo giusto, questo è un “dolore” insensato e del tutto controllabile, metti prenda un senso, prenda parole sbagliate, gesti offensivi, dimenticanze, trascuratezza.
Stai male sulla superficie, perché sei fatta di vetro.
(Prima o poi dovrò fare i conti con me, ma non ancora, ho bisogno di questo).
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